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Emulazione giovanile

Emulazione giovanile

Ho seguito un amico e sono diventato donatore

Mauro

Credo che tante cose nella vita abbiano inizio in questo modo. Un modo che può sembrare un po’ banale. A volte sembra che le cose accadano per caso.

Invece se ci penso questo è un modo molto bello per cominciare: seguire un amico, magari andare a donare la prima volta solo perché si è stanchi di dire di no, può sembrare poco nobile, però, in fondo, rende onore a quell’amico, quella persona che ha visto in te qualcosa che io stesso non potevo vedere.
Nel mio caso l’amico non era neanche il mio, era un amico di mio padre. Il gap generazionale però era una barriera troppo debole, doveva succedere, dovevo diventare donatore, e lo sono diventato. In più oggi ho acquistato tanti nuovi amici, in ospedale, in associazione, fra i miei amici donatori!
Se questo non vi sembra un buon motivo posso aggiungere che il messaggio che quella persona mi fece arrivare non è mai morto, tutt’oggi vive, infatti oggi sono io che guardo i miei amici e tutte le volte mi chiedo: «chissà se questo dona?!? Adesso glielo dico: “Senti tu, hai mai pensato di diventare donatore di sangue?!?”».

Mauro, Offida (AP)

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